Salta la navigazione

8.3. AVANGUARDIE EUROPEE - L'ARTE AFRICANE E LE AVANGUARDIE STORICHE EUROPEE

L’ARTE AFRICANA

Fino alla metà del secolo scorso l’Africa era un continente omogeneo per quanto riguarda il campo della creazione artistica. Non c’erano distinzioni stilistiche, e ancor meno, individuali.

Oggi bisogna essere consapevoli che non solo non esiste più un universo artistico indifferenziato, ma che sono presenti molteplici gruppi etnici che vantano canoni espressivi diversissimi tra loro.

Le mostre degli ultimi decenni hanno confermato la capacità creativa degli artisti africani.

Il tipico scultore africano non copia la realtà come appare ai suoi occhi ma la modifica, creando nuovi modelli con cui rappresentarla.

I canoni che esistono sono vincolanti, è anche vero però che ogni artista reagisce secondo la propria personalità alla tradizione, modificandola seguendo le proprie esigenze espressive.

Gli artisti africani si sono espressi principalmente per mezzo della scultura, raffigurando prevalentemente l’uomo e la donna. Le figure sono solitamente isolate, ma i decori irregolari che rompono la simmetria sembrano

trasformarli in organismi viventi.

Le maschere, sia umane sia animali, sono un altro soggetto molto diffuso nella cultura figurativa africana. Sono create per rendere materiale un’idea astratta, un sentimento, per rappresentare le forze

soprannaturali, gli spiriti che interagiscono con la vita degli uomini.

LE AVANGUARDIE STORICHE EUROPEE

Pensando all’arte tradizionale africana, subito vengono in mente le avanguardie europee che presero ispirazione, all’inizio del ‘900, dall’arte africana.

Maurice de Vlaminck e Andrè Derain introdussero per primi le arti africane nelle loro opere. Successivamente anche Matisse, dopo aver comprato una statuetta proveniente dal Congo, venne colpito dall’espressività

dell’arte africana, la cui influenza si rivelò duratura.

Pablo Picasso però è l’artista europeo più famoso che ha preso spunto dall’arte africana. Lui conobbe l’arte africana grazie a Matisse e come gli altri artisti comprò opere africane nelle botteghe parigine.

Dopo la visita nel 1907 al Musée du Trocadéro, Picasso decise di modificare l’opera che aveva già iniziato (Demoiselles d’Avignon) cambiando i volti di due donne, aggiungendo i colori blu, verde e rosso sulle facce.

L’influsso dell’arte africana è visibile anche in altri artisti come Marie-Thérèse Walter, Georges Braque e Fernard Léger, Modigliani.

Anche l’arte Italiana fu influenzata dalla espressività e bellezza dell’arte africana.