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5.4. H2O AFRICA

In tutto il mondo milioni di persone non possono avere accesso all'acqua potabile, a molti altri è precluso l'utilizzo dei servizi igienici e 2,5 milioni sono sprovvisti di latrine; questo comporta la morte di milioni di persone l'anno e molte malattie. Il 40% della popolazione malata si trova nell'Africa subsahariana.

In Africa vi sono vaste zone areiche, prive di corsi d'acqua (per esempio il deserto del Sahara) e regioni endoriche, ovvero con corsi d'acqua che si perdono nel deserto, in paludi o sfociano in laghi chiusi (per esempio i deserti del Namib e del Kalahari). La fascia centrale del continente, dove le piogge sono regolari, forma invece una zona esoreica, ovvero con corsi d'acqua che sfociano nel mare, principalmente nell'Oceano Atlantico, come il fiume Niger e il fiume Congo.

In base a una ricerca del British Geological Survey e dell'University College London, la prima ad analizzare il quantitativo complessivo di acqua presente nel sottosuolo africano, sotto alla superficie del continente ci sarebbero riserve idriche 100 volte superiori al volume di acqua presente esternamente. 

Solo il 5% delle terre coltivabili è irrigato correttamente. Fiumi e laghi sono soggetti a piene e siccità stagionali che rendono difficile utilizzarne l'acqua con continuità, sotto a questa distesa di terra brulla si troverebbe un tesoro di oltre mezzo milione di chilometri quadrati di acqua potabile. Le riserve più vaste giacciono in grandi bacini sedimentari del Nord Africa, in Libia, Egitto, Algeria, Niger, Chad e Sudan occidentale. L'acqua rimane nel terreno abbastanza a lungo, permettendo cosi di utilizzare metodi estrattivi su piccola scala, con pozzi adeguatamente collocati che consentano di riportare l'acqua in superficie e di pianificare pause interannuali per non prosciugare definitivamente i bacini.