7.3. ARCHITETTURA IN SUDAFRICA
La cultura sudafricana è in gran parte di impronta europea, soprattutto nell’ architettura.
Le grandi ricchezze ricavate dalla scoperta delle miniere di diamanti e di oro, infatti, hanno portato ad una vivacissima spinta urbanistica e alla necessità di chiamare architetti dall’ Europa.
Nelle città, al di là delle grandi baraccopoli nacquero eleganti quartieri residenziali, contraddistinti dalla funzionalità e dall’organizzazione degli spazi, con parcheggi e grandi shopping centre.
Il centro di Johannesburg, di aspetto moderno e occidentale presenta molte contraddizioni urbanistiche: grattacieli ultramoderni accanto a case poverissime, parchi favolosi che si alternano alle montagne di rifiuti; i
pochi edifici antichi sono sovrastati da modernissime costruzioni, rinnovate o ricostruite.
Wikipedia
CAPE DUTCH
Uno dei modelli architettonici più usati in Sudafrica è chiamato Cape Dutch.
L'espressione Cape Dutch o stile colonialismo olandese dal Capo, si riferisce allo stile architettonico coloniale in Sudafrica.
Lo stile Cape Dutch è stato influenzato dall’edilizia dei Paesi Bassi, con elementi indonesiani.
Fra le caratteristiche distintive del Cape Dutch ci sono gli spioventi decorati e tondeggianti, che ricordano le case di Amsterdam ma che risentono anche di elementi asiatici. Esse erano in genere costruite da schiavi
importati dalle colonie orientali.
Le case hanno una pianta a U (con la parte frontale affiancata da due ali perpendicolari) o a T (con una singola ala posizionata perpendicolarmente alla parte posteriore dell'edificio).
I muri esterni sono in genere imbiancati, e i tetti sono spesso coperti di paglia o di frasche.
A Città del Capo, dove si è sviluppata inizialmente l'architetta Cape Dutch, gli edifici storici sopravvissuti sono relativamente pochi.
Wikipedia

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