7.7. LE TENDE DEI NOMADI IN AFRICA
La tenda nera è la casa dei nomadi del deserto. Antica come la Bibbia viene usata ancora oggi da un centinaio di tribù in un amplissimo arco di terre desertiche.
I teli di cui si compone sono tessuti in lana di capra, una fibra che per la sua resistenza e la sua lunghezza è ideale per questo impiego. Il colore nero è scelto per motivi pratici. Un telo nero dà più ombra, dunque ripara meglio dall'intensa luce del sole tropicale e sud-tropicale.
Essendo poi a maglia non molto stretta, questi teli, nonostante il colore scuro, isolano anche molto bene dal caldo. Il continuo scambio d'aria tra interno ed esterno, che ha luogo durante il giorno attraverso di essi, fa sì che dentro le tende nere la temperatura resti assai inferiore a quella del deserto circostante.
Di notte, invece, o quando piove, i teli, inumidendosi, si restringono: così non si disperde il calore che si forma dentro la tenda mentre la lana di capra con cui i teli sono intessuti, che è piuttosto grassa, basta a respingere l'acqua delle brevi piogge del deserto.
La tenda nera è divisa in due grandi locali: uno, più ampio, per le donne e per i bambini, l'altro, meno ampio, per gli uomini.
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La struttura è formata da pali centrali che determinano l’altezza maggiore, poco superiore a quella di un uomo; i pali laterali segnano l’altezza minima.
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La chiusura è un telo rettangolare formato da molte strisce di stoffa di lana di capra, cucite l’una all’ altra per i lati maggiori. I bordi dei tessuti si prolungano ai lati come tiranti e vengono bloccati al suolo con i picchetti.
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All’ interno si usano come pavimento dei tappeti, che sono prodotti intrecciando i filati di lana.
I beduini sono popolazioni nomadi che vivono ancora oggi nelle regioni semi-aride ai margini del Sahara, del deserto della penisola Araba e dell’Iran. La parola beduini deriva dall’ arabo bedawi che significa abitante del deserto. Sono allevatori di cammelli, pecore e capre da cui ricavano beni alimentari (carne e latte), pelle e lana. Gli spostamenti sono dovuti all’ esaurirsi dei magri pascoli. Oggi molti governi arabi cercano di rendere sedentari queste popolazioni. Sono sopratutto i giovani che abbandonano la vita nomade e diventano camionisti o operai nei campi petroliferi.

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