3.3.4. Guerra civile (2011) ed eventi successivi
Nel febbraio del 2011 scoppiano delle sommosse popolari a cui segue un conflitto armato che vede opposte le forze fedeli a Gheddafi agli insorti del Consiglio Nazionale Libico.
Il 19 marzo 2011 viene attivato un intervento militare internazionale, con lo scopo dichiarato di tutelare la popolazione civile libica tramite l'applicazione di una Zona d'interdizione al volo.
In realtà l'intervento si concretizza nel bombardamento sistematico delle truppe governative, di infrastrutture civili e militari e nell'appoggio logistico alle truppe antigovernative. All'intervento hanno preso parte gli Stati
appartenenti alla NATO e alcuni paesi arabi:Qatar e Emirati Arabi Uniti.
Il 20 ottobre 2011 Mu'ammar Gheddafi viene catturato e ucciso nella sua città natale di Sirte, uccisione che di fatto porta alla caduta del suo regime e alla fine della guerra.
Dopo la caduta di Gheddafi la Libia è divenuta ostaggio degli scontri fra le numerose milizie tribali che formavano la coalizione dei ribelli.
Il 18 maggio 2014 la situazione è precipitata dopo il colpo di stato del generale Khalifa Belqasim Haftar e con l'occupazione del palazzo del parlamento a Tripoli da parte di soldati a lui fedeli. Il generale aveva
lanciato due giorni prima un attacco contro alcune milizie islamiche nella Cirenaica, ma non autorizzato dal governo centrale. Tuttavia, il 30 luglio 2014, una di queste milizie, Ansar-al Sharia ha occupato Bengasi
proclamando l'emirato islamico.