I FRATELLI MONTGOLFIER: il volo con il più leggero dell'aria
"Presto, procurati una buona dose di taffettà e di corde, e ti mostrerò uno dei più sbalorditivi fenomeni al mondo!" Joseph Montgolfier al fratello Etienne |
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Il termine mongolfiera deriva da Joseph Michel e Jacques Étienne Montgolfier, che inventarono il primo aerostato con cui per la prima volta un essere umano volò in cielo.
I due fratelli nacquero in una famiglia di ricchi fabbricanti di carta ad Annonay, un paese a sud di Lione (Francia). Joseph aveva la mentalità tipica dell'inventore: era geniale e sognatore, intelligente e creativo per natura, ma poco pratico negli affari e nelle faccende personali. Si ribellava all'istruzione rigida e formale (per due volte fuggì dalla scuola). La sua curiosità gli permise, da autodidatta, di raggiungere un'eccellente formazione, mediante studi che lo tennero a lungo lontano da casa. Tornato in famiglia rimase comunque solo marginalmente coinvolto nelle attività industriali della cartiera.
Etienne aveva invece un carattere più regolare ed orientato agli affari. Fu mandato inizialmente a Parigi perché si dedicasse agli studi di architettura, ma venne poi richiamato ad Annonay per occuparsi degli affari di famiglia dopo morte del fratello maggiore Raymond nel 1772. Etienne, nei successivi 10 anni, si dedicò alle innovazioni tecnologiche nell'industria familiare, (cioè nella produzione della carta, che già in quegli anni era ad alto contenuto tecnico) riuscendo a introdurre le più recenti novità nelle proprie fabbriche. Per il suo ottimo lavoro, Etienne si meritò il riconoscimento da parte del governo francese, a cui seguì un finanziamento perché la fabbrica Montgolfier potesse essere presa a modello per le altre fabbriche di carta della nazione.
Un giorno Joseph stava osservando i panni posti ad asciugare vicino al fuoco del caminetto, e notò che alcune stoffe leggere ripetutamente si sollevavano verso l'alto.
Per capire questo fenomeno Joseph, nel novembre del 1782, iniziò a fare degli esperimenti più specifici, quando viveva ad Avignone. Una sera stava davanti a un fuoco mentre rifletteva su una questione militare: un attacco alla fortezza di Gibilterra, che si era dimostrata imprendibile sia da terra che da mare. Allora Joseph iniziò a pensare alla possibilità di un attacco dall'alto, con truppe sollevate in aria dalla stessa forza che innalzava le scintille del fuoco. Iniziò a ipotizzare che all'interno del fumo vi fosse una qualche sostanza, un gas speciale (che era detto il "gas di Montgolfier"), dotato di una speciale proprietà che egli definì "lievità".
Dopo aver fatto delle ipotesi, Joseph costruì un contenitore a forma di scatola (delle dimensioni di 1x1x1,3 metri) usando un sottile foglio di legno per i lati e una pellicola superiore di tessuto leggero di taffettà. Sotto il contenitore accese un fuoco bruciando della carta. L'oggetto si sollevò rapidamente dal piano terra fino a toccare il soffitto.
Dopo la prova Joseph convinse il fratello Etienne a costruire un primo aerostato ad aria calda, scrivendogli la seguente frase: "Presto, procurati una buona dose di taffettà e di corde, e ti mostrerò uno dei più sbalorditivi fenomeni al mondo!". Da quel momento in poi i due fratelli lavorarono assieme al progetto.
I due fratelli costruirono un nuovo apparecchio, tre volte più grande (27 volte in volume). Nel suo primo volo, il 14 dicembre del 1782, la spinta di sollevamento fu così forte che essi ne persero il controllo. L'aerostato volò per circa 2.000 metri. Dopo l'atterraggio, l’apparecchio venne distrutto da quella che Etienne definì l'"indiscrezione" dei passanti.
I fratelli Montgolfier decisero di fare una dimostrazione pubblica dell'aerostato ad aria calda, e stabilire così la paternità dell'invenzione. Perciò realizzarono un apparecchio a forma di pallone sferico, fatto con tela di sacco e tre strati interni di carta sottile. L'involucro sviluppava un volume interno di quasi 790 m3 d'aria e pesava 225 kg. Era composto da quattro parti (la cupola e tre segmenti laterali) tenute assieme da 1.800 bottoni e una "rete da pesca" in cordame applicata all'esterno faceva da rinforzo alla struttura.
Il 4 giugno del 1783 l'aerostato fu fatto volare nella prima dimostrazione pubblica ad Annonay. L’ aerostato volò circa per 2 km. Il volo durò 10 minuti e raggiunse l'altitudine di 1.600-2.000 metri.
La notizia del volo raggiunse rapidamente Parigi. Etienne si recò nella capitale per tenere ulteriori dimostrazioni e per assicurare ai due fratelli la paternità dell'invenzione del volo. Etienne, avendo studiato a Parigi, aveva più confidenza con le abitudini e i costumi della città. Joseph, nei suoi modi originali e la sua timidezza, rimase vicino alla famiglia.
I due fratelli si preoccuparono dei possibili effetti di un volo in alta quota su degli esseri umani. Esistevano dei riferimenti a un annuncio diffuso dal Re Luigi XVI, che proibiva agli esseri umani di andare ad alta quota finché non fosse provato e confermato che non fosse pericoloso per gli animali.
Il 19 settembre del 1783 l'"Aerostate Révellion" (come lo chiamò Etienne in onore dell'amico industriale cartaio Jean-Baptiste Réveillon) fu fatto volare con a bordo i primi aeronauti viventi: una pecora, un'oca ed un gallo, collocati in un cesto appeso alle corde del pallone. Questa dimostrazione ebbe spazio di fronte a un'immensa folla raccolta nel palazzo reale di Versailles, presenti anche il Re Luigi XVI e la Regina Maria Antonietta.
Il volo durò circa 8 minuti, l'aerostato volò circa per 3 km e raggiunse l’ altitudine di circa 500 metri; avrebbe potuto volare di più, ma era instabile e perciò subito dopo il decollo si inclinò vistosamente su un lato, lasciando fuoriuscire dall'imboccatura una notevole quantità dell'aria calda contenuta all'interno. Gli animali completarono il volo senza conseguenze.
Dopo il volo provato sugli animali i due fratelli decisero di far volare un equipaggio umano. Fra i primi a candidarsi per l'impresa fu Pilâtre de Rozier. Pierre Montgolfier, padre degli inventori, aveva acconsentito che i figli lavorassero alla realizzazione degli aerostati invece di dedicarsi all'amministrazione delle cartiere di famiglia, a condizione che nessuno dei due tentasse di volare di persona.
A seguito del successo dell'esperimento di Versailles, e sempre in collaborazione con Réveillon, Etienne iniziò la costruzione di un aerostato da 1.700 m3, che potesse consentire il volo con un equipaggio. Il 21 novembre del 1783 Pilâtre de Rozier e il marchese d'Arlandes realizzarono il primo volo libero umano, coprendo in 25 minuti una distanza di circa 9 km a una quota variabile intorno ai 100 m di altitudine, sui tetti di Parigi. La trasvolata fece notevole scalpore. Numerose iscrizioni celebrarono lo storico evento. Si produssero sedie con lo schienale a forma di aerostato, e orologi da tasca in smalto e bronzo con il quadrante iscritto in un pallone. I francesi meno benestanti potevano acquistare stoviglie decorate con immagini del volo.
Fonte: Wikipedia