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GIANNI CAPRONI: il pioniere di Arco

Gianni Caproni nacque a Massone di Arco nel 1886. Era un cittadino asburgico, perché a quel tempo il Trentino faceva parte dell’impero austro-ungarico. Era figlio di proprietari terrieri, il padre era geometra, e Gianni poté ricevere una buona istruzione, studiando prima presso la Realschule di Rovereto e poi laureandosi in ingegneria presso Politecnico di Monaco di Baviera.

Per specializzarsi in elettrotecnica si recò poi a Liegi, in Belgio, dove conobbe Henri Coandă, ingegnere rumeno pioniere della aerodinamica e dove assistette ad un’esibizione dei fratelli Wright. Si appassionò all’aeronautica a tal punto da farne lo scopo principale della sua vita. Iniziò a costruire con l’amico Coandă un aliante, con cui fece alcuni voli nelle Ardenne. Poi, tornato ad Arco, con l’aiuto di alcuni amici, costruì il suo primo aeroplano, ma per farlo volare, non trovando un luogo adatto fra le montagne del Trentino, andò vicino a Milano (che allora era già territorio italiano) e, con l’aiuto del fratello, individuò una vasta pianura presso Cascina Malpensa, che a quel tempo era usata dalla cavalleria per le manovre militari. In quella landa desolata, dove oggi sorge l’aeroporto internazionale di Milano-Malpensa, Gianni Caproni costruì un hangar e degli alloggi per il personale che avrebbe lavorato al suo progetto. Il 27 maggio 1910 il suo primo aeroplano riuscì a decollare e a volare per lungo tratto rettilineo. Era il Caproni Ca.1, il primo di una lunga serie di aeroplani civili e militari che Caproni, su scala industriale, produsse fino al secondo dopoguerra. Caproni conservò molti esemplari dei suoi velivoli presso le sue officine e sin dal 1927 li espose in un museo. Nel 1992 questo museo fu riaperto a Trento, dove ora si possono vedere molti velivoli che hanno fatto la storia dell’aeronautica.

Fonte: Wikipedia