Salta la navigazione

DEDALO E ICARO: il desiderio di volare

Dedalo, un ingegnoso scultore, architetto e inventore ateniese, aveva costruito il labirinto di Cnosso per conto del re Minosse, che vi voleva rinchiudere il Minotauro, un essere feroce metà uomo e metà toro, a cui ogni anno venivano dati in pasto sette fanciulli ateniesi. Teseo, valoroso figlio del re di Atene, si offrì per entrare nel labirinto e uccidere il Minotauro, ma per trovare la strada per uscire fu aiutato da Arianna, la figlia di Minosse, che sfruttò un’idea dell’ingegnoso Dedalo e fornì a Teseo il famoso filo che gli permise di uscire dal labirinto dopo aver ucciso il Minotauro. Minosse, infuriato con Dedalo per l’aiuto dato a Teseo, lo rinchiuse nel labirinto assieme al figlio Icaro. Dedalo allora inventò e costruì un paio d’ali per sé e per suo figlio, con cui volarono via dal labirinto. Icaro, però, non ascoltando le raccomandazioni del padre, volò troppo in alto e si avvicinò talmente al sole da far sciogliere la cera con cui le ali erano attaccate alle sue spalle, così precipitò nel mare e morì. Dedalo, invece, riuscì a volare sino all’Italia, in Campania e più precisamente a Cuma. Icaro, con il suo desiderio di salire sempre più in alto, si può considerare un po’ il progenitore di tutti gli aviatori, che dopo molti secoli riuscirono a coronare il suo sogno.

Icaro

Peter Paul Rubens, La caduta di Icaro, 1636